OAPITQLQ VI.
Disgrazie del guardaboschi.
Dalla partenza di Antoni * sino ad ora l'ottimo guardaboschi era vissuto tranquillo e felice. I suoi figliuoli erano molto ben cresciuti; il suo Cristiano erasi fatto un giovane gagliardo e vigoroso; ni una cosa pareggiava la freschezza delle sue figlie, e la saggia condotta di ognuno era par lui la giustamente meritata ricompensa delle cure impiegate per ben educarli. Progredendo negli anni, il buon padre cominciò a sentire i malori della vee chiaia, e pensava di cedere il posto a suo figlio. Il principe del paese recavasi regolarmente ogni anno a passare alcuni giorni nel suo castello di Felsech, perchè molto dìlettavasi della caccia. Egli era parsonaggio affabilissimo, ascoltava con bontà sino l'infimo de' suoi sudditi, e rispondeva sempre con benevolenza. Questa volta appena arrivato al castello, si recò a cacciare nella foresta confidata alla sorveglianza del vecchio guardaboschi ; e, battendogli dolcemente la spalla in segno di suo contentamento gli disse: — Come state di salute, brav'uomo? —* Altezza! rispose il guardaboschi, comincio ad invecchiare, e desidererei di cedere il carico del mio posto a spalle più giovani. > — « Bene, soggiunse il principe, già senza dubbio a vostro figlio Cristiano