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posto che occupate, e cercherò tosto di ottenere per queste belle foreste una persona più capace di voi a ben sorvegliarle. »
li guardaboschi ingenuamente gli rispose: — Depongo di tutto buon cuore il mio impiego, ciò che avrei fatto molto tempo prima, se' il defunto principe vi avesse acconsentito. Ecco dunque mio figlio creato guardaboschi.
— Eh! voi sognate, sclamò il signor de Schilf con isprezzante sogghigno: se ciò fosse dovrei averne anch'io qualche sentore. » Il guardaboschi si richiamò al decreto del principe defunto, in conseguenza del quale il proprio figlio erasi ammogliato: ma il signor de Schilf gridò tosto: « Eh via: conosco benissimo quella carta, e dopo averla con molt'altre a malizia interpretata, soggiunse: Essa con contiene che una semplice promessa in caso di buona condotta, e nulla più. Ma codesto vostro figlio è un poco di buono, e saprò ben io scegliere l'uomo che fa per me.
Il povero guardaboschi non potè trattenere una lagrima, e, supplichevole, disse : « Signor ispettore generale, non siate ingiusto: voi vi credeste altra volta da me offeso, e questo è un motivo di più perchè tentiate di nuocermi. »
— Come! gridò il signor de Schilf, voi osate, voi stesso, ricercarmi le vostre impertinenze? Voi stesso mi rammemorate che mi privaste dell'unico divertimento della mia gioventù, e mi diffamaste presso la Corta? SieU un incivile, un furbo, uno sfacciato. Non avete