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e lasciatevi raccontarmi per disteso tutta quest'istoria ». I genitori stupefatti se lo presero in mezzo, tutti gli altri l'attorniarono pieni di stupore e di ariosa aspettazione, ed egli raccontò quanto segue:
— Il nostro sovrano attuale, come voi ben sapete, non essendo amora altro che principe ereditario, trovavasi, qualche tempo fa in Italia. A Roma visitò un'esposizione, in cui erano stati riuniti i quadri dipinti recentemente da giovani artisti; fra i quali uno in particolare sopra tutti gli altri gli piacque, e chiestone l'autore gli fu detto essere d'un giovane pittore del suo principato, di nome Antonio Croner. Mi fece venire a sè, mi colmò di molti elogi e d'ogni maniera di cortesie: mi richiese il prezzo del quadro, e con una generosità, conforme alla sua nascita, me lo pagò molto più caro di quanto io aveva osato pretendere. In seguito, andando egli a vedere i più celebri dipinti di Roma, m'invitò più volte ad accompagnarlo, mi fece montare nella sua carrozza, e m'obbligò perfino moltissime volte a pranzare geco alla sua medesima tavola. In quel frattempo, si esposero in vendita a Roma una collezione di quadri antichi di gran pregio : il principe volle vederli in mia compagnia, e ad ogni quadro che gli piaceva, voleva sentire il mio parere per farne l'acquistp. Si doveva vendere quella collezione'all'incanto e n'era già stabilito il giorno; ma il principe non poteva trattenersi in Roma più a lungo, dovendo ritornare ne' suoi Stati per mettersi ai governo degli affari. Incaricò, dunque me