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   eran tutti intatti. Il principe restò incantato. Intanto io gli presentai le qnitanze delle somme p gate, ed egli dopo averle percorse mi disse: li prezzo di compera è molto inferiore a quello ch'io vi aveva stabilito — Ed io gli dimandai a chi dovessi consegnare il danaro sopravanzato. — Oh! non si tratta di questo, mi rispose con tutta l'affabilità. Io vi debbo essere riconoscente, e se voi siete contento di me, io lo sono più di voi. Ma dovete essere stanco del viaggio, e di più vi siete molto affaticato a sballare; andate dunque a riposarvi, e mi fece assegnare una stanza nel suo stesso palazzo. Quando mi fai ritirato, pensai subito di fare una visita al vecchio consigliere Miiller, la sola persona, oltre il principe, ch'io conoscessi nella metropoli e mi risovvenne benissimo, caro padre, ch'egli come ispettore generale veniva di sovente a vedervi ed usava molto famigliarmente con voi. Mi domandò per qual motivo mi trovassi nella metropoli, ed io gli dissi ogni cosa. — Voi arrivaste assai a proposito, mi diss'egli, ed allora cominciò a raccontarmi tutti i dispiaceri cagionativi dal nuovo ispettore generale, come vi portaste alla residenza, e come doveste partirvene senz'essere riuscito ne' vostri tentativi. Io volli tornare sul fatto del principe: ma il consigliere me ne distolse, dicendomi: — No, non sarebbe ora conveniente: domattina per tempo bisogna chiedere un'udienza particolare, io v'accompagnerò: la cosa è già preparata in guisa che saremo ascoltati favorevolmente.
   I.a ViyiMa di Natale ti