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La Vigilia di Natale
ovvero 'La riconoscenza filiale'
Cristoforo Schmid
Ditta Antonio Vicenzi Bassano, pagine 96

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   « Di fatto la mattina seguente fummo subito ricevuti. Io cominciai a parlare di voi, a narrare con molto calore in qual modo mi accoglieste in casa vostra, e tutto ciò che faceste per me; non omisi le più minute particolarità in guisa che il consigliere mi ripetè più volte : Al fatto, al fatto. Ma il principe gli disse sorridendo: « Lasciatelo parlare: la riconoscenza di questo buon Aglio verso i suoi vecchi genitori adottivi mi la piacere : sapremo bene in fine dov'ei voglia andare a parlare ». Venni allora al signor de Schilf, e spiegai francamente a Sua Altezza il perchè codesto signore era tanto stizzito contro di voi, ed aggiunsi che sarebbe stato rinchiuso nella casa di correzione come bracconiere, se il defunto principe non fosse stato troppo indulgente verso di lui. — « Non va bene così m'interruppe severamente il signor Miiller, voi oltrepassate i limiti del rispetto dovuto a Sua Altezza; i principi non possono essere troppo clementi. Il signor de Schilf era allora un giovanotto ; ecco il perchè si è potuto trattarlo con qualche dolcezza >. — « Proseguite pure, proseguite, ripigliò il principe » — Io gli feci allora vedere le lettere da voi scrittemi durante il mio soggiorno in Italia; fra le quali non ve n'e una sola che non racchiude i voti più ardenti per sua Altezza il principe ereditario, il quale dimorava allora sotto lo stesso cielo dov'era io. Quelle lettere le aveva io cavate apposta la notte antecedente dal mio baule. Il principe non si limitò già a lsggere