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La Vigilia di Natale
ovvero 'La riconoscenza filiale'
Cristoforo Schmid
Ditta Antonio Vicenzi Bassano, pagine 96

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — « Sicuramente, le rispose, io non vi ho dimenticati; bisogna solamente aspettare l'arrivo della mia carrozza, che contiene tutte le mie robe ». Questa speranza tranquillò i ragazzini, ed aspettarono pazientemente il domani.
   Allora fu portata la cena; ma si parlò più che non si mangiasse: i soli figlioletti si fecero onore,, e subito dopo aver mangiato desiderarono di mettersi a letto; tutti gli altri però rimasero ancora riuniti.
   — Bisogna apparecchiare una sorpresa per domattina a questi cari piccini, disse Antonio. Vogliamo preparar loro un albero di Natale, giacché se in qualche paese è in uso il presepio, in altri invece è l'albero di Natale. Cristiano si risolverà bene, per amore de' suoi figlioletti, di andar a prendere stas-sera un piccolo abete nel bosco più vicino.
   « Ho recato con me tutto quanto abbisogna per ornarlo. Lasciai ad Eschental il mio cocchiere, i cui cavalli cadevano di stanchezza, e mi sono affrettato d'arrivar qui prendendo il sentiero attraverso la montagna. Domattina, prima dell'alba, la vettura arriverà col mio baule e col resto de' miei bagagli »,
   Il giorno seguente per tempissimo, e mentre i ragazzi ancor dormivano, tutti gli altri della famiglia stavano occupati a preparare l'albero di Natale. Un giovane abete bello, e ramoruto fu innalzato in un cantone fra due finestre. Dopo avere levati i bagagli della carrozza, Antonio aprì una grande scatola ripiena