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di ogni sorta di chicche e di balocchi, i più graditi e piacevoli ai ragazzini. Appese ai rami dall'abete tutti que' regaietti; belle frutta, confetti di tutti i colori, graziosi Canestrini ripieni di mandorle inzuccherate, corone di fiori artificiali, intrecciati con nastri di color rosa e celeste, disponendo tutti questi oggetti assai pittorescamente. Infine prese una quantità grande di piccole lampade di latta, nelie quali er«.si fatta fondare della cera; e le sospese ai rami quà e là con molta precauzione, onde illuminassero tutto l'albero senza pericolo d'appiccarvi il fuoco. Quando tutto fa in ordine, la Caterina e ia Luisa andarono a svegliare i ragazzini, ai quali disse Antonio : — Prima di farli entrare nella stanza, attendete che sieno accese tutte le lampade, e che sieno chiamati dalla mamma ».
Appena que' figlioletti udirono parlare di strenne, subitamente si svegliarono, balzarono giù dal letto, ne si potevano vestire tanto sollecitamente quanto avrebbe voluto la loro impazienza; e quando infine la mamma disse loro — « Ora potete entrare » corsero precipitosi nella stanza; ma, abbagliati dall'inaspettato splendore che venne a ferirli negli occhi, tutto ad un tratto si fermarono, e tanto furono stupiti ed incantati, che restarono lì per qualche minuto senza far nè motto nè gesto. Con gli occhi immobili e colla bocca aperta non sapevano distorre gli sguardi da quell'albero sì abbagliante. La beila verzura dei rami, i lumi che a guisa di stelle splendevano fram-