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Lezioni fondamentali di religione


Compilatrici Editrici Roma, 1927, pagine 75

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   male che 1' uomo, nella sua vita terrena, disponendo della libertà delle sue azioni, gli ha voluto dare.
   Perchè Dio volle donare all' uomo anche la libertà di scegliere il bene ed il male. Non lo fece creatura inerte e passiva, sia pure nell' esercizio della virtù ; volle che questa egli liberamente e consapevolmente potesse scegliere e praticare ; ep-però lo lasciò arbitro del suo destino per tutta 1' e-ternità, e fece della vita terrena il periodo di prova dell' anima umana.
   — Polvere sei ed in polvere ritornerai — fu scritto del corpo, ma non dell' anima, che con la morte da esso si scioglie come l'insetto perfetto dall' informe crisalide.
   « ... noi siavi vermi
   nati a formar l'angelica farfalla
   che voli alla Giustizia senza schermi ».
   La morte adunque, non è propriamente morte, cioè fine, cessazione di vita, bensì il principio di una vita nuova, quella dell' anima, che noii finirà mai più e nella quale saranno riparate le ingiustizie commesse nella vita terrena e ristabilito 1' ordine, ahi ! troppo spesso violato quaggiù.
   Del resto se 1' anima umana non fosse immortale Dio avrebbe posto invano nel cuore degli uomini 1' ardente bisogno di una felicità perfetta (che nessuno certo raggiunge quaggiù) e per conseguenza il desiderio di una vita perpetua, base della stessa felicità. Ci avrebbe dato cioè 1' impulso verso una mèta che non esiste, una facoltà senza