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fanzia, passa la fanciullezza, viene l'adolescenza, la virilità ed ella non si muove. Rimane sempre al suo posto, presso il domestico focolare, nelle ore tristi come nelle liete, ispiratrice di ogni buon pensiero, divino angelo consolatore.
Ma come nell' ordine della natura, così in quello della grazia, noi abbiamo una madre, e questa è Maria. Poiché Maria non è soltanto la madre di Gesù, ma anche la madre nostra.
I tempi vaticinati sono giunti, sta per venire il Salvatore del mondo. Giù nell'Oriente, in una piccola borgata chiamata Nazaret, vive una fanciulla che è la più pura e la più santa fra tutte le figlie di Eva.
Ed ecco che un angelo, tacito e luminoso come un raggio di sole, si presenta dinanzi a lei e così la saluta : « Ave Maria yratia vlena, Domilius tecum, benedicta tu in mulieribm ! ». — Ti saluto, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne. —
Ed a lei che si turba egli soggiunge parole che la rassicurano e le annuncia che ella sarà la madre dell' aspettato Messia.
Dal labbro di Maria si attende ora una parola, un accento per cui ella liberamente acconsenta ai disegni di Dio, per cui dichiari di accettare la sua parte nell' opera della redenzione. E risuonò sulle sue labbra quell'accento, potente come 1' accento della creazione : fiat ! « Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum ». — Ecco la