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Ginnastica maschile

Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1891, pagine 108

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   generale A. Saluzzo, la ginnastica fu introdotta prima nell'Accademia di Torino; poi, in tutti gli altri istituti del Regno Sardo.
   Mancavano gli istruttori. Anche a questo si provvide, grazie all'operosità delì'Obermann. Nel R. Castello del Valentino si aprì una scuola di ginnastica militare; e più tardi vi si ascrissero moltissimi distinti ufficiali. Tra i primi notiamo i nomi di Lamarmora, di Petitti, di Franzini, di Cavalli e di Campana.
   Lamarmora, infatuato dagli eccellenti resultati che la ginnastica militare dava, volle introdurla nella istruzione dei bersaglieri come parte integrante dell'educazione militare, e mandò alla scuola del v alentino plotoni, diciamo plotoni, di sott'uf-fìciali, perchè s'istruissero nelle benefiche discipline dell'arte ginnastica.
   La gioventù studiosa del Piemonte di lì a poco seguì con entusiasmo l'esempio dell'esercito, perchè riscontrava nella ginnastica, come dice il Valletti, una istituzione liberale ed un mezzo per realizzare gli alti ideali di libertà e di indipendenza che agitavano quei cuori giovanili, pieni di amore patrio.
   Rodolfo Obermann colse la palla al balzo : e, valendosi dell'entusiasmo di quella gioventù, ottenne di fondare nel 1844 la prima società civile 1 di ginnastica in Italia, ch'ebbe sede a Torino.
   Nel frattempo le aspirazioni di libertà, che facevano capolino per ogni dove batteva cuore di italiano, confortarono l'Abbondati e lo spinsero a
   1 Non militare.