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   lo zelo, per la più pronta e perfetta esecuzione degli ordini che gli vengono dati dal suo superiore.
   115. Anche fuori di servigio, l'inferiore deve al j superiore deferenza è rispètto in ogni tempo, luogo i e circostanza.
   116. La maldicenza, vizio riprovevole in tutti, tanto più Io^ è nel militare, del quale debbono essere doti spiccate la franchezza e la lealtà. Quando poi è esercitata dall'inferiore contro il superiore, diventa grave colpa, come quella clic tende a minare i fondamenti della disciplina.
   117. Nelle relazioni di persona o per iscritto coi superiori, l'inferiore osserva le forme rispettose che si addicono alla differenza di grado.
   118. Così pure pratica, in ogni tempo e. luogo, quelle dimostrazioni esteriori di rispetto che sono dovute al superiore nelle varie circostanze, e che sono comandate dal sentimento della disciplina, e contribuiscono a rafforzarlo.
   Llfl. L'inferiore che riceva un ordine da un supe-I riorè dal quale non dipende direttamente, obbedisce e, dell'ordine ricevuto, dà subito informazione al proprio superiore diretto.
   Via gerarchica da seguire, in servizio,
   nelle comunicazioni tra inferiore e superiore.
   120. Il militare trasmette i propri rapporti all'autorità superiore militare per via gerarchica, salvo , nei casi nei quali da espresse disposizioni sia altri-¦ menti determinato.
   1,21. In casi di assoluta urgenza di servizio, l'inferiore ha facoltà, sorpassando ogni gradazione gerarchica, di rivolgersi a quella qualunque superiore autorità militare cui fosse necessario, riferendo però, appena possibile, ogni cosa al superiore col quale in via normale avrebbe dovuto corrispondere.
   122. Il superiore che abbia a fare osservazioni, encomi o biasimi sulla condotta di un inferiore, ii quale non sia posto sotto il suo comando immediato, deve, ili massima, fare anche le necessarie comunicazioni per via gerarchica.
   Manuale di regolamenti —- 2.