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   Per il caso previsto dalla lettera a) del 11. 617, la proposta viene formulata senz'altro e su di essa decide il Ministero della guerra.
   Per i casi previsti dalle altre lettere del n. 617, il comandante di corpo deferisce l'esame del caso ad una commissione di disciplina e, se questa si pronunzia affermativamente, inoltra la proposta al comandante del corpo d'armata (o comandante generale dell'arma dei CC. KR.) al quale, però, per il solo caso previsto dalla lettera d), deve chiedere preventiva autorizzazione a convocare la commissione di disciplina.
   La commissione è formata e procede come prescritto per una commissione di disciplina reggimentale per un sottufficiale, senonchè il quesito che il presidente deve mettere in votazione è il seguente: « Il ... (grado, cognome e nome) è egli nel caso di essere trasferito alle compagnie di correzione ? ».
   Per i militari dell'Arma dei CC. RR., la commissione dovrà anche pronunziarsi, nella negativa del primo quesito, sull'opportunità o meno di eliminare l'inquisito dall'Arma.
   Il comandante del corpo - quando la commissione si pronunci negativamente - ed il Ministero (comandante di corpo d'armata o comandante generale dell'Arma dei CC. RR.) - quando non credano di accogliere la proposta di passaggio ad una compagnia di correzione - possono applicare quell'altra punizione che credano del caso.
   Le norme per il passaggio alle compagnie di correzione e le regole generali di disciplina e di governo stabilii e per esse e per gli stabilimenti militari di pena, risultano da apposito regolamento.