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agli ufficiali d'ogni grado, e specialmente al comandante del presidio, la piena comprensione dei doveri e delle responsabilità, morali e disciplinari, conseguenti da questo nuovo tenore di vita. In particolare:
a) il tradizionale cameratismo gerarchico fra gli appartenenti a tutte le forze armate dev'essere:
alimentato e armonizzato incessantemente; esteso a tutte le autorità, politiche e civili, in ogni occasione e particolarmente nelle circostanze e nei modi indicati nelle presenti Norme;
b) il comandante di presidio ha il dovere di: assecondare, per la parte di sua competenza, le
attività locali di interesse nazionale;
agevolare, e se del caso promuovere, quelle di interesse militare, diretto o indiretto, in quanto non contrastino con le preminenti esigenze addestra-tive dei reparti.
Onoranze ai caduti.
115. Il monumento ai Caduti, il parco della rimembranza e il cimitero di guerra, devono essere considerati simboli essenziali del patrimonio morale del presidio. E pertanto:
a) in tutte le cerimonie che vi hanno luogo, per l'inaugurazione, o in commemorazione di Caduti in guerra o per la causa nazionale, il presidio deve sempre intervenire, con adeguata rappresentanza;
b) alla tomba del Milite Ignoto in Roma, e al monumento ai Caduti di ogni presidio, sono dovuti gli onori militari (prospetto B, pag. 22);
c) alla tomba del Milite Ignoto in Roma è dovuto in permanenza un servizio di guardia d'onore, prestato a turno da reparti dell'esercito, secondo particolari disposizioni del Ministero della guerra; eventuali altri servizi d'onore, ivi comandati da formazioni non militari, previa autorizzazione del comandante di presidio, in occasione di cerimonie militari o di commemorazioni pubbliche, possono affiancarsi al servizio prestato dalle forze armate, ma non sostituirlo;
d) nell'anniversario della Vittoria, e in occasione. di cerimonie militari o di commemorazioni pubbliche, il comandante di presidio può disporre