Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
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sviluppamento della malattia in questione furono i primi banditori della nuova opinione. Dissero di es-sere stati indotti a così pensare, perchè la natura cori saggia providenza ha sparso rimedj indigeni dotati di viriti specifiche in que' paesi, dove regnano mali endemici; che per conseguenza il suolo, che producea il guajaco doveva produrre anche il contagio sifilitico. Voi vedete, o Signore, che un tale argomento è tanto frivolo, quanto quello che la Provincia della Carinzia per esser culla del mercurio, dev' essere culla ancora del male venereo. La conferma poi di quell'Oviedo, che abbiamo veduto cotanto nemico degl' innocenti Americani : quella inoltre dell' Herrera, del Lopez, del De-Isla, de' Guicciardini, e di qualche altro, sia perchè sono posteriori a quell'epoca, sia perchè non hanno viaggiato alle Indie, non concilia maggior credito a si gratuita ipotesi.
Ma sorpassando ancora il convincimento, che risulta dalle critiche osservazioni (inora opposte, si accordi pure all'avversario per un momento, che i compagni di Colombo abbiano fatto parte dell' armata Spagnuola spedita in soccorso di Napoli sotto gli ordini di Ferdinando di Cordova, e che da quelli sia stata colà diffusa la infezione. Ora mi resterà da sapere r
1. Come mai i compagni di Colombo infetti non difusero prima la infezione nè a Lisbona, dove approdati il dì 4 marzo i4tp, vi si trattennero fino al io; nè a Siviglia, dove giunsero il di i5, nè
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