Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
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Ali figlio di Abbas, chiaro del 980, tra 1 mali caldi della verga nomina la oppilazione cagionata o da umore grosso viscoso che vi si attacca, o da ulcera; e quello si riconosce dall'ardore, dalia difficoltà d'orina, dall' umor denso, che n' esce, o dalla marcia, e dal sangue... E subito dopo trattando delle affezioni della matrice, e particolarmente delie ulceie, vuole, che queste provengano o da umore acuto colerico, che incide e corrode, o dallo scoppio di una postema, o di una pustola: e finalmente soggiunge: se la ulcera è monda ed havvi flusso, la sanie, che scola, è densa, bianca, poco abbondante, però pungente, ma senza odore (46).
Isaac del X secolo parla succintamente deli' a-postema, od ascesso del pene.
D'intorno a quest' epoca Mesue scrivendo degli apostemi, e della corrosione del membro cosi si e-sprime : se poi questi saranno nella via, e condotto orinario, si conosceranno per il maggior dolore nell'atto di orinare, e per la sortita della marcia avanti della orina-, e se l'apostema sarà nella via, e condotto orinario, il dolore colla stranguria sarà prima, giacche quando è formata la marcia, e n esce, allora si scioglie la pustola e la stranguria (47)-
Buhahylyha Bingezla del secolo XI tra le malattie della cavità del pene annovera la oppilazione, il punzecchiamento per la ventosità rinchiusa nel di lui corpo, e per ordinario unitamente ad un ascesso acuto, e a forte erezione spesso non senza spasmo.
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Abbas Mesue Bingezla
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