Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
9ltra la fine del secolo XV ed il principio del XVI, nel suo compendio di sanità stampato 1' anno i546 dice* Tratteremo dell'arsura de' postrìboli: e poco dopo soggiunge : se taluno dopo contratta dal postribolo l arsura avrai nello stesso giorno commerciò con donna sana, le comunicherà la medésima arsura. Io conchiuderò adunque col sommo Borsieri : che Varsura nasce dal coito impuro, e che dall' uomo che la contrasse, passa nella donna sana, come suole succedere ne' mali venerei: e che appunto percjò l'arsura è la stessa istessissima malattia della disuria venerea secca (126). Finalmente se Cataneo, uno de'più classici scrittori del morbo gallico, nella prima metà del secolo XVt annovera tra i sintomi venerei Yar-dor di orina prodotto da impuro concubito, perchè non si dirà lo stesso dell 'arsura degli antichi, che in sostanza non n' è che un sinonimo (126)?
In apparenza, e molto più in sostanza parmi concludentissimo l'aneddoto seguente, ritrovato dall' insigne letterato e storico di Padova abate Gennari frugando per tutt' altri oggetti in quell'archivio vescovile. Sotto l'anno 14^95 una donna presentò a Gianfrancesco Savini vicario del vescovo una petizione per soluzion di matrimonio, adducen-done per causa, che il marito eru stato infetto di una certa specie di peste, cioè di una pannocchia nella coscia sinistra (127).
Quel dire una certa specie di peste non vuol forse dinotare, che la malattia pestifera del marito
| |
Tratteremo Borsieri Varsura Cataneo Yar-dor Padova Gennari Gianfrancesco Savini
|