Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      per la sordidezza e crassizie della medesima, che la rende in qualche modo più suscettiva de' contagi , sia perchè ogni vapore tende alle parti superiori, e la evaporazione è massima in ogni putrefazione. Quando le pustole erano molte, i dolori erano minori, perchè la materia si separava in gran copia, e mostrava essere di qualità sottile ; all'opposto, quando la materia era crassa, i dolori erano maggiori, e le pustole minori. — I tormenti affliggevano sulla sera, e la notte più che tra il giorno. — Gol progresso degli anni il morbo presentò de'cambiamenti, essendo cessata la prima disposizione deb'aria, e quindi non restava altro mezzo di propagazione, che quello del "contagio. — Ogni contagio quanto più si allontana dalla sua origine, tanto si rende più secco e terreo. — Di fatti in questi ultimi anni, che formano quasi la vecchiaia dei contagio, e perciò la massima crassizie della di lui materia, si scorge un cambiamento ancora più grande, mentre riscontrasi in maggior numero le gommosità, in minimo, e più aride le pustole, quasi nulli, o almeno assai minori i dolori. — E ciò perchè la materia crassa facilmente si condensa in gomme, e non facilmente viene cacciata alla pelle, e anzi si trattiene intorno gli articoli : che se pure qualche porzione arriva alla pelle, questa è una flemma tenue che acquistò una salsedine a colpa dell'adustione, e quindi portata alla radice de' peli assorbe il loro nutrimento, e per conseguenza essi tosto cadono, come succede nella impetigine, nell'alopecia, e negli acori secchi. — In qualunque


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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