Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
lole piedi dure,pruriginose, colanti icore — da tubercoli, o pustole dure callose, circolari senza apici, esulcerate in cima, d'ordinario secche, ma talora umide e fluenti, squamose, furfuracee, gialle, frequenti nelle commissure de' labbri e del naso, massime intorno le tempia, la fronte, le auricole, dove disposte in serie rappresentano una piccola corona, donde la chapelef, e di là passa ad occupare il capellizio, e tutto il resto del corpo — dalla caduta de' capelli, od alopecia, ed anche di tutti i peli de' sopraccigli, delle guancie, del mento, del pube, donde la pelade; e finalmente dalla caduta delle unghie fatte ineguali, grosse, rugose, scabre per infiammazione, ulcere ... donde 1' onglade.
III. Le parti interne della bocca, delle fauci e delle narici vengono affette: l'ugola, le tonsille, e tutta la volta delle fauci dolgono, s'infiammano, si corrodono, e la carie si comunica alle ossa palatine , che in breve ne restano consumate : quindi le ulcere depascenti del palato, che perforano le ossa del naso : i polipi fungosi, callosi, ulcerosi, cancerosi, che ingrossano la membrana pituitaria : le ozene, o maliziose esulcerazioni delle ossa spugnose delle narici, delle triangolari del naso, e dell'osso vomere, che le sostenta, per cui succede la depressione del naso: in conseguenza le alterazioni degli organi della voce, cioè la raucedine e l'afonia; quelle de'denti dolorosi, tremuli, cariati, e delle gingive aftose e ulcerose: quelle dell'alito, che si fa guasto e fetente.
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