Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      narici di un muco purulento e fetidissimo, che seguitava per molti giorni. Per tutto il corso del morbo non gustavano né i doni di Cerere, nè di Bacco, nè gli artifizj dell' arte.
      Abbonivano ogni società, fuggivano la vista degli uomini cercando la solitudine, o per vergogna, o per indignazione di trovarsi infetti di un male orrendo, venuto senza colpa e senza speranza di liberarsene.... Il numero degl'infetti fu in città ottanta, nei sobborghi cento, e nelle campagne moltissimi. La mortalità però fu minima. La durata della lue si limita allo spazio di tre mesi. Attaccò indistintamente ogni classe, età, e sesso, nobili, cittadini, villici, vecchi, giovani, vergini e matrone della maggiore illibatezza ; ma sempre de! numero di quelle persone, che andavano a quel tal bagno, e che subirono le ventose scarificate. Dopo un conflitto di opinioni, finalmente si convenne da tutti, che la lue di Briinn fosse la venerea comunicata col mezzo delle coppette; e fu curata col mercurio, e cogli altri specifici antisifilitici (i55).
      Il Siwin, Sibbens, o Pian Scozzese fu portato nella Scozia al tempo di Cromwel dai soldati, che colà si posero di guarnigione. Si propaga specialmente col mangiare e col bere negli stessi vasi, od utensili, de' quali si servono le persone infette, e per conseguenza li sintomi compariscono d'ordinario alla bocca, e alla gola in forma di ulcere perfettamente simili alle sifilitiche. Non mancano però esempi, che la infezione siasi comunicata per la


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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