Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
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La comunicazione del male di Scherlievo di raro è conseguenza del coito, ma costantemente del semplice contatto immediato: quindi i vestiti, gli utensili della tavola, per esempio, lazze, cucchiaj, forchette, salviette .... e 1' aria stessa sopraccaricata di emanazioni infette bastarono per trasfonderne li sintomi. Si sono visti dei bambini portarlo dalla nascita, e contrarlo dalle nutrici coli'allattamento. Non si è quasi mai manifestato per via di bubboni a-gl' inguini, nè d' infiltramenti ad altre glandule.
Il pronostico del male è generalmente poco spiacevole, giacche consta dall'osservazione, che dal momento che si presenta sotto la forma o di pustole, o di tacche, o di ulcere alla bocca, sembra aver esaurita la sua forza; d'ordinario la sua durata è poco lunga, quando sia medicato, cedendo facilmente ai rimedj antivenerei. Il pronostico sarebbe più spiacevole ne' casi, dove i soggetti fossero stati indeboliti da malattie, e da cure precedenti, dove le ulcere attaccassero le ossa cariandole ; o dove gì' individui immersi nelle dissolutezze, e nella crapula, calpestassero ogni riguardo e ogni medicatura. In tutti i casi vi sono pochi esempi di mortalità per la natura della malattia, a meno che le ulcere, occupando la gola, ed il velo palatino, non arrivassero all' esofago, dove determinassero un' abbondante suppurazione, la quale, unita alla difficoltà di deglutire gli alimenti, ridurrebbe ad un sollecito marasmo, e ad un prossimo fine la più penosa esistenza.
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Scherlievo
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