Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      per la somiglianza delle rughe inferiori delia fronte, e Satinasi a motivo del rossore delle guancie, e della impudenza de' desiderj amorosi; e finalmente malattia erculea per non esservene altra nè più grande, nè più forte. E dessa infatti spaventosa a vedersi, e invincibile, quanto l'Elefante, poiché nasce dalla causa stessa della morte.
      Pure il suo principio si forma senza segni appaienti : ma il fuoco morboso, latente all' interno-, poscia si accende e si spiega all' esterno , cominciando per lo. più dalla faccia, altra volta dai gomiti, ginocchi, o articoli de'piedi, e delle mani. Queste leggiere indisposizioni non richiamano la medica attenzione , e lasciano gì' infermi in uno stato d' indifferenza.
      Crescendo il male la espirazione si rende fetida , le ulcere nate in gola e nell' interno del naso contribuiscono non poco al fetore, la voce si fa rauca, le narici si otturano, le orine divengono pallide, biaiiche, torbide, come quelle de'giumenti , le funzioni digestive si alterano , la distribuzione del chilo si fa più per nutrire il morbo che il malato, e quindi succede la stitichezza. Spuntano tuberosità a canto di altre tuberosità, non già continue , ma spesse , ineguali, e lo spazio intermedio che le separa, si fende, come il cuojo dell' elefante ; le vene ingrossano non per abbondanza di sangue, ma per addensamento della cute. Allora la infermità non tarda più a manifestarsi : altre consimili tuberosità si diffondono in tutta la superficie


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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Satinasi Elefante