Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      essi le compenetrano più vivamente vagando da un sito all'altro. L'appetenza degli alimenti non ancora degrada, ma il sapore n è perduto, e non v'ha più inclinazione nè al mangiare, nè al bere. Dall'intensità de'dolori nasce l'avversione per tutte le cose: il marasmo e la disperazione, la lassezza spontanea, e un senso di pondo in tutti i membri, fino alle minime parti, opprime il paziente. Il sonno diviene leggero, ed i sogni sono peggiori delle veglie. La respirazione si rende molto difficile, e sopravvengono soffocazioni, o strozzature tali, che alcuni hanno perduto la vita sotto un sonno irresistibile. Chi non eviterebbe questi sciagurati, quando non fossero o i loro figli, o i loro fratelli , aggi ungendovisi inoltre il sospetto di contagio ? Giacché il frequentarli non è più sicuro del frequentare i pestiferati. Egli è per questa causa, che la massima parte de' popoli gli ha relegati, comunque fossero loro cari, nei deserti e nelle montagne, ora provedendoli, ed ora non provedendoli del necessario, appunto per farli morire (i4o).
      Dallo spirito di questa descrizione, e da tante altre fatte da classici autori, e più ancora dalle risultanze della propria esattissima osservazione, Ali- — bert, l'esimio monografo e pittore de'morbi cutanei, ridusse il caos delle lebbre nelle principali specie di crostosa, squamosa e tubercolosa.
      Ecco, o Signore, i tipi del Giaws, del Lichene, del Malmorto, del luzam e della Lebbra.
      Ora vediamo in dettaglio se le forme, e i caratteri


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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Ali- Giaws Lichene Malmorto Lebbra