Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
~i6ila proprietà di essere contagiosa per contatto immediato, mediato, e fin anche per mezzo dell'aria.
Riguardo alla comunicabilità immediata e mediata del Giaws, Mentagra, Malmorto, Siwin, e Lebbra basta scorrere le descrizioni per restarne convinto. Riguardo poi alla loro epidemicità, difficilmente si potrà negarla, quando si considera: che la lebbra mosaica ha invaso intere popolazioni, ed ha meritato apposite leggi sanitarie, e separazioni : che la lebbra de' Crociferi obbligò 1' Europa alla erezione di diciannove mille ospedali, e all' isolamento, anzi reclusione degl' infermi : che il Pian d'America dagli Europei vien trattato colle discipline preservative, che si usano contro le malattie conta-gioso-epidemiche : che il Siwin in Iscozia, il male inglese al Canada, e quello di Scherlievo nell' Illirico si presentarono coli' aspetto di vera epidemia.
Che anche in ognuna di queste forme morbose si riscontri ,1' avvicendamento dell' esantema cogli attacchi interni e de' pudendi, come nella lue venerea, è cosa facile da dimostrarsi. .
Ella è osservazione confermata da tutti i medici, che quanto più si ci avvicina alla epoca del morbo gallico, tanto più va scomparendo la lebbra ; ed è osservazione egualmente vera, che quanto più andò facendosi rara la lebbra, tanto più si riscontrarono comuni le affezioni degli organi sessuali. Gli Arabi Avicenna, Raze,'Albucasis, Avenzoar, A-verroe ec.... che tanto si diffondono sui detagli delle lebbre, fanno pochissimi cenni di gonorrea, di 11
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