Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
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flusso, nè lebbra. Le discipline sanitarie di Mose, e di tutti i Legislatori sul matrimonio de' lebbrosi provano ad evidenza, che se ne temeva la comunicazione per via del concubito. Il canone XVII del Sinodo Ancirano risguarda certe brutalità, colle quali si acquista la lebbra. Haly Abbas, Avicenna, Costantino Africano, Teodorico, Lanfranco, Gordo-nio ec.' si accordano sulla propagazione della lebbra col mezzo dell'atto carnale. Anzi Gordonio riferisce, clie un certo Baccelliere di medicina a Montpellier, in occasione di assistere una contessa lebbrosa, la impregnò e ne brusco la lebbra. Gaddesden suggerisce rimedj per chi temesse escoriazioni, od arsura di verga dopo il coito con donna lebbrosa. Arnaldo da Villanova, e Vitale dal Forno ripetono la lebbra dal trattare con donna, che avanti fosse stata trattata da un lebbroso . Valesco , Plateario , Gilberto, Montagnana, De-Gradi, Parè, Paulmier, Foresto, Fernel, Schopf, e finalmente Schilling assicurano, che la lebbra si contrae col concubito, e coli' allattare. Altrove si è veduto quanto dice Michele Scoto: Se una donna reumatica (cioè travagliata da fluore bianco) patirà di Russo, e che un uomo la tratterà, facilmente gli si vizierà la verga, siccome anche accade ai giovinastri, che ignorando questo, o viziano la verga, o prendono la lebbra. Cocchi cita un Codice del secolo XI, nel quale si fa la questione,perchè s'infetti di lebbra chi commercia con donna già trattata da un elefantiaco? (»4X)- Più decisivo ancora è il passaggio del
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