Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      ÌEra osservazione comune fino a' tempi di Plinio, che le pestilenze tenessero la loro direzione dalle plaghe meridionali verso le occidentali. Tutti si accordano nel dire, che la peste, il vajuolo, i morbilli ec. sono pervenuti in Europa dalle regioni calde dell' Africa e dell' Asia.
      Si è già detto più volte, che l'Egitto è la culla della elefantiasi, e della lebbra , come la Guinea lo è del Giaws. L' Africa, che è la patria de' veleni, perchè non doveva essere anche la patria de' contagi? Quell'azione violenta del sole, che di tanto rende rapido lo sviluppamento di ogni essere vegetabile ed animale : che di tanto acuisce il sugo o malefico o benefico delle piante, da formarne e droghe e veleni; che di tanto esalta il sangue, la bile e la sensibilità nervea nelle belve e ne' rettili , da ridurli estremamente feroci e venefici ec. quell'azione medesima aumentando la mobilità particolarmente del sistema nervoso e del biliare nell'umano organismo, non sarà capace parimenti d'indurvi quelle date alterazioni fisico-chimiche, donde risultano, e sviluppansi que' principj, quegli ef-fiuvii nocivi, che chiamiamo miasmi, e contagi ?


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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