Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      Esaminiamo adesso-, se a queste corrispondessero le principali epoche della lebbra occidentale.
      Al ritorno de' Pompejani in patria vien fissata la prima comparsa in Pioma della elefantiasi : dopo di allora pure si riscontrano i primi indizj di quel morbo, di cui era contaminato il gregge de? turpi seguaci della regina Cleopatra. E noto, che Pompeo avea trasportato seco un numero considerabile di Giudei schiavi, e che la generosità de' nuovi padroni avendoli liberati dalla schiavitù, e quindi fatti Libertini o Liberti, questi non abbandonarono più Roma . Anche Augusto donò il suo favore ai Liberti in modo tale, che nel suo regno se ne contarono fino a venti mille nella sola metropoli, e che molti giunsero ad avvicinarsi ai più illustri personaggi Romani, come il poeta Fusco Aristio fu onorato della stima e dell' amicizia di Orazio (149)-
      Un secolo circa dopo la spedizione di Pompeo successe la distruzione del tempio di Gerusalemme fatta da Vespasiano. Allora la nazione giudaica ha perduto definitivamente la libertà, e i Giudei rifuggitisi a Roma furono, come sono sempre, i vinti, disprezzati da tutti, e mandati a mendicare fuori di Porta Capena, al riferire di Giuvenale (i5o): e perfino, giusta Giuseppe Istorico, Vespasiano vendeva quegli schiavi, come bestie al mercato. Fu in tale incontro , che apparve in Roma il lichene, ossia mentagra.
      Qualora si consideri, che lo spazio di tempo


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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