Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
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del 1492, un male contagioso, che involò a quella capitale ventimille abitanti (152).
L'Infessura, scrivente un diario di Roma all'epoca del bando de' Marrani, cosi ne parla : „ Il di primo di febbrajo 1492, s' intese la nuova della presa di Granata fatta dai Re di Spagna ... Nel mese di giugno 1' ambasciatore di quel Re si lagnò col Papa, che avesse dato ricetto nella sua città ai Mori o Marrani... Nel mese di giugno del 149^, i Marrani erano accampati in grandissimo numero sotto le tende fuori di Porta Appia ... Essi entrarono in città furtivamente, e vi apportarono la peste ed infezione marranìca, da cui la città restò incontanente tutta invasa, e moltissimi ne morirono... In aprile del i4g4> ^ Papa mandò a dire al Re (di Francia ) che non stesse a venire, perchè in Roma vi era grande peste, e dubitava dello stato suo " (i55).
Il Senarega, negli annali , di Genova sua patria, descrivendo lo sbarco colà degli Ebrei espulsi di Spagna, e la iliade delle loro persecuzioni con una filosofia superiore a' suoi tempi riferisce, che di que-gl'infelici, molti bensi ne morirono del i492> ma per anco senza tema di peste ; che poi al terminare di quell'inverno, e all'approssimarsi della primavera cominciarono a manifestarsi delle ulcere; che il male, rimasto lungamente occulto, si rese pestifero 1' anno susseguente i49^ , e che di fatti il principio di quest' anno fu memorabile pel freddo e per la pestilenza(i54).
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