Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
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Portoghese, mentre non conoscevano altri Europei, che i Portoghesi.
Eccovi ancora ne' paesi di nuova scoperta la medesima questione sull'antichità o novità del morbo venereo, ed il medesimo pregiudizio d'incolpare gli esteri della sua provenienza, come già abbiamo veduto in Europa in proposito della Elefantiasi, della Lebbra, e del Morbo Gallico.
Quando per altro mi fo a riflettere: I. che in tutti que'paesi la lebbra è assai frequente: II che que' popoli o sono discendenti, od almeno commerciarono cogl' Indiani prima che cogli Europei: III che il mal di s. Giobbe accennato da Pigafetta non può essere, che quella specie di lue venerea che come tale riconobbe e descrisse pur per endemica dell'Amboina, piccola Isola delle Molucche, il famoso medico Bonzio posteriormente : quando rifletto a tutte queste ragioni, e le avvaloro colle osservazioni fatte dai sommi Cook, Forster e Rollin, non posso fare a meno di conchiudere, che il contagio venereo fosse colà indigeno, o portatovi dagl' Indiani, anziché dagli Europei, ma che bensi gli Europei con nuovo innesto ve lo abbiano esacerbato, come in Europa esacerbarono i Pompejani la Elefantiasi, i Crociati la Lebbra, i Marrani la Sifilide.
E se pure vi fosse chi potesse dimostrarmi, contro ogni aspettazione, il Caracaracol, ed altre affezioni puramente impetiginose riscontratesi indigene in America essere state una vera lue venerea,ancora non crollerebbe la opinione della origine o Asiatica od Africana.
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