Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
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Non sembra forse bastantemente provato dalle storie, che gli antenati degli Americani sono venuti dalle parti orientali della Tartaria, od antica Scizia, sia ne' loro vascelli, sia in quelli dei Ghinesi ? I tratti infiniti di conformità tra i Tartari, o Sciti, e gli Americani nei costumi, nei riti religiosi, nella qualità del vitto ec. e specialmente nelle tradizioni allusive ai fatti della Storia Mosaica, non avvalorano la discendenza di questi da quelli ? La lebbra tanto famigliare agli antichi Tartari, e il morbo femminile tanto comune agli antichi Sciti, giusta Erodoto, ed Ippocrate", non potrebbero sospettarsi quai germi primitivi della moderna lebbra de' Cosacchi, detta il male della Crimea, osservato da Pallas e Gmellin, modificati poi dall' influenza de" secoli, e del clima? Tanto più che vuoisi comunemente essere stato portato questo male nella Crimea da quelle truppe russe, che hanno fatto la guerra in Persia, dove, come tutti sanno, le affezioni lebbrose sono famigliarissime.
Non dissimulo, o Signore, che con questa maniera di origine si può far rimontare la malattia fino al primo padre Adamo. Ma se è vero che la prima madre Eva contenesse le uova di tutti gli uomini che vennero al mondo, io trovo non meno vero che in quelle grandi ovaje, vaso non favoloso di Pandora, insieme cogli atomi contagiosi del vajuolo, del morbillo, della scarlatina, della pestilenza, della petecchia ec. potesse starvi anche quello della sifilide.
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