Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      Lasciando ai sedicenti filosofi i chimerici piani di soffocare le passioni umane; ai ciarlatani la vendita di specifici, e di applicazioni topiche per la preservazione dal contagio venereo; io, persuaso di trattare gli uomini tali quali sono , ed obbligato da' doveri del mio istituto a minorare possibilmente le loro sofferenze da qualunque causa prodotte, vi rassegno, o Signore ed Amico, alcuni pensieri sulla pubblica prostituzione, considerata qual semenzajo di quelle malattie impure, delle quali ho finora parlato. Questi pensieri, come vedrete, non sono che dolorosi corollaij della storia quanto umiliante, altrettanto vera di questa parte della umana debolezza.
      Egli è di fatto, che se appresso i più antichi popoli Egizj, Indiani , Persiani, Sciti, Assirj ec. la prostituzione formava parte del loro culto superstizioso , appresso i Greci ed i Romani venne regolarmente autorizzata dalle leggi.
      Solone, vedendo che non si poteva frenare la libidine de' giovinastri, ordinò di comperare delle donne per acquietare 1' orgasmo di quelli, e quindi mettere in salvo l'onore delle mogli. I Corintj mantenevano più di mille donzelle nel tempio di


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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