Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      veronese era dottor in legge, poi militare; compose varie poesie in lingua italiana, alcune delle quali sono ignote perfino al Maffei. Il capitolo sul mal francese, e per essere incognito a tutti i Bibliografi, e per contenere notizie interessantissime al mio oggetto, quasi codice, lo credo degno di essere qui riprodotto.
      Enarratio Satyrica Georgii Summaripae verone!! si s putridi de qu alitate , et origine morbi gallici execrandi, ac de curatione ejus elogium: ad clarissimum artium, et medicinae doctorern D. Bartholommeum Nigrum de Ruico tarvisinum civem optimum, physicum peritissimum, et ami-cu in praecipuum flebiliter incipit.
      Guarda se Gallia perfida nemica De Italia nostra in ogni condizione La rabbia mostra barbara, ed antica!
      Che non potendo cum la sua invasione Depredar quella, un morbo putridoso Ha fulminato per ogni masone !
      Morbo cognominato il mal Franzoso, Che in tutta la persona va serpendo Nel coito prosliluto contagioso.
      Nelle parti pudende pria rhodendo Gli membri genitali, e articulari, Excetto gli occhi, tutti tabescendo.
      Femine e maschi infetta, benché rari Ne occida, cruccia il corpo, e sentimenti Cum doglie atroce, e cum tormenti vari-
      Par molto più la notte si lamenti Questi egrotanti ; é pur la medicina Al fin gli sana cum pharmaci unguenti.
      Hyppocrate e Galeno in lor dottrina, Cornelio Celso anchor ne fer mentione, Come di Lepra e Scabie elephantina.
      E sum alcuni, che han questa opinione Ch' el sia un indizio de peste futura ; Che Dio noi voglia per sua remissione,


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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