Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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altrove: O) « persuaderi igitur cinque poteat ea quae significali dicuntur extis cognita esse haruspicibiis observatione diuturna. » ]\lacrobio (*> ne' Saturnali, citando un Apollodoro che scrisse un libro intitolato: stti Chov, dice come TAruspicina, la divinazione e l'arte medica formassero antichissimamente un gius speciale che versava sulla consociazione della medicina e della divinazione: « siquidem medicinae atque divinationum consociatae sunt disciplinae, nani medicus vel commoda vel incommoda in corpore « futura praenoscit. »
A conferma della proposizióne di Macrobio, anche Eunapio f3' racconta di un medico insigne di Sardi per nome Ionico, scienziato e filosofo, che attese allo studio eli ambedue le divinazioni: « tum illi quae benefìcio medicae artis praesagium valetudinis in « aegrotis capessit, tum alteri quae philosophiae istinctu desinit,
« disseminaturque in eos qui possunt clandestino modo tueri ett
« conservali. »
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Come pure i libri estispicini e divinatori, oltre l'ispezione delle vittime, oltre le prime cognizioni anatomiche, apportarono anche, secondo Vitruvio W grandi lumi sulla-natura insalubre di alcuni climi, località ed acque corrotte generatrici di pestilenza.
I Romani tennero così a caro le divinazioni e nozioni fisiche italiane antiche che un Caio Cornelio Ispalo, pretore, sotto i consoli Marco Pompilio Lena e Lucio Calpurnio, ordinò con un editto ai Maghi Caldei di partire in termine di giorni dieci da Roma, perchè con le loro insulsaggini, false interpretazioni e banali menzogne aveano dato larga prova di impostura: « levibus et « ineptis ingeniis fallaci syderum interpretatione quaestuosam
« mendaciis suis caliginem inijcientes (5). » E i libri detti Fulgu-
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rali stavano in special modo in venerazione per interpretare i prodigi e i fenomeni naturali <6).
(1) Ciceii. — De divinai.; Lib. li, 110.
(2) Macrob. — De Saturnalibus; Lib. i, 250.
(3) Kuxapio — De Yilis Pltilosophorum ; 143. Colonia Allobrogum, 1010.
(4) Vitruvio — De Architectura; Libr. i, 4, 9. Lipsia, 1867.
(5) Valerio Massimo — De Auspiciis; Cap. iv. Parigi, Lemairc, 1822. (0) Cicero — De natura Deorum; 08.
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