Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      non l'eco cloache, ma bensì in epoca posteriore i censori Fiacco e Catone.
      Ma oltre le cloache, fu anche meravigliosa la costruzione degli acquedotti, cui j resied'evano anticamente i Censori e gli Edili Il primo ponte sul Tevere che registri la storia è il Sublicio fabbricato dai Pontefici, onde il loro nome: ed altri ne furono eretti . dai medesimi onde agevolare le comunicazioni fra la riva destra e sinistra del Tevere, o megli > fra il territorio già Etrusco e il Romano propriamente detto. E mentre dopo la prima introduzione in ìloma di acque, fatta, secondo Plinio i2), dal Re Anco Marcio, i Censori si riserbarono l'opera colossale degli acquedotti.
      Appio Claudio fece scorrere in Roma, nell'anno 441 dalla sua fon-
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      dazione V Aequa Claudia dalla via di Preneste, con dotto sotterraneo profondissimo, onde non potesse in tempo di guerra deviarsene il corso.
      Appena passati quaranta anni dall'introduzione dell'Acqua Appia, due acquedotti recarono in Roma le acque dell'Anione sotto la censura di Curio Dentato e Lucio Papirio, de1 quali (lutti uno, come attesta Frontino (3>, trasportava acqua potabile per i cittadini, mentre l'acqua dell'altro meno potabile era destinata ad usi più volgari e alla irrigazione degli orti. Da quell'epoca non potendo forse bastare a tutto l'opera dei Censori, fu creata una magistratura speciale dei Duumviri Aqucte perthicenclae, ed i primi eletti a questa carica furono Curio e Fulvio Fiacco. E piace notare come nella formazione dell'acquedotto Claudio, fu collega al detto Appio, un Caio Plauzio Venoce, così chiamato dalle vene di acqua che egli espertissimo conosceva e segnalava. Pi'ù tardi un Marcio introdusse l'acqua di tal nome, mentre era semplice pretore. Yeggasi dunque come alta ragione di pubblica igiene richiamasse meritamente in Roma tanta abbondanza di acque correnti, limpide e potabili, e come ciò saggiamente giovasse alla topografia medica della città medesima.
      (1) Fabfucii Georgii — Descript io Urbis Romae; Cap. xvi, apud Graev.
      (2) Plinio — xxxi. 30.
      (3) Frontino — De Aquaeductibus; Cap. v. Padova, 1722.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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