Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      fisica o chimica di questo gran solvente della natura, conobbero che dove scorrono abbondanti acque potabili, ivi si riscontra salute e vigoria negli abitanti. Infatti il romano se si riguardi anche dal lato intellettuale e morale, trasse dal parco esercizio e sobrietà della vita, dalle dure esigenze delle continue guerre, dalla severità delle leggi censorie e cibarie che prescrivevano la giusta misura nella qualità e quantità degli alimenti, dal pochissimo uso del ' vino, proibito anzi con speciale precetto alle donne fino dalla rozza epoca di Romolo, costituzione oltremodo sana e robusta non ostante la povertà dei primi tempi.
      A ciò contribuiva l'uso dei bagni cui l'igiene del proprio corpo consigliava ad ogni cittadino, e l'abbondanza delle acque rendeva utile e dilettevole; l'abitudine delle vesti di lana, giovevoli sempre laddove umidità di suolo, oscillazioni di temperatura e predominio di venti australi minacciavano di continuo la pubblica e privata salute. E tali vesti non poterono essere che comuni e più o meno opportunamente lavorate in una città in cui gli armenti e legreggi, solcano essere il più copioso bottino di guerra dopo le frequenti vittorie nei vicini paesi essenzialmente pastorizi: fino a che la conquista delle opulenti regioni dell'Asia e della Grecia introdusse in Roma col lusso delle stoffe preziose il gusto d'una vita delicata, che doveva infiacchire i corpi, guastare i costumi e preparare il funesto decadimento dell'epoca dei Cesari.
      Le case piccole e disadorne in principio, ricche in seguito e ben corrispondenti alle savie leggi architettoniche, conservarono sempre l'antica forma che limitava le medesime ad un sol piano, come appunto nella risorta Pompei si mostra la doviziosa magione di Vibio Pansa. Infatti la luce, il sole e l'aria doveano recare una corrente di continua salubrità nell'atrio, nel tablinio, nel peristilio e in tutte le stanze più recondite degli appartamenti.
      Meglio ancora, continuando a descrivere la fisonomia topografica di Roma antica, giovava alla pubblica salute l'aver consacrato con la religione l'esistenza delle selve sacre, le quali seppure, come pensano taluni, avranno reso il clima più freddo, indubbiamente ne diminuirono l'umidità, onde più sano si rese e meno apportatore di malattie. E se è vero che i boschi hanno


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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