Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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E Festo 0) dice a seguito di malattia sì fatale che (secondo Plauto distruggeva non solo i suini, ma bensì ogni genere di animali) i Romani istituirono le Feste Angeronalie, che celebra-vansi, secondo Solino (2>, « ante diem duodecimali! Kalendarum Januariarum ». Per metafora questa Dea Angina era stimata anche Dea del Silenzio, attesa l'occlusione forzata delle fauci e del laringe che la malattia produce. Il citato Festo ammette poi una Angina Vinaria da cui veniano spesso soffocati i leoni.
ANGITIAE ANGERONAE ET SOLI INVICTO PACIFERO . SACRVM . M . VIRIVS . M . F . ANTVLLIVS PRAEFECTVS VIGIL . SIGN . Ili
D D.
Egualmente fu narrato come Demade argutamente dichiarasse essere il sommo Demostene affetto da angina argentea quando corrotto dal danaro, il grande oratore non pronunciò parola che fosse contraria ai Milesi, volendo significare così quale fosse l'angina da cui Demostene era stato sorpreso e che gli impedì di recitare la promessa invettiva (3Ì.
La Febbre fu adorata qual nume, come pure la Scabbia tipo generico delle malattie derinatico-contagiose. Prudenzio M ciò conferma nei seguenti versi :
Par furor illoriun, quos tradit fama dicatisConsecrasque Deas Febrem, Scabiemque sacellis. i
Cicerone (^biasima aspramente che a cose così dannose venissero imposti nomi divini, si erigessero templi e si istituissero funzioni
(1) Festo — De significatone Verb : angeroncilia, angina.
(2) Solino — Cap. I.
(?>) Reinesio — 220, Sintagma Inscrip. Latin.; Lipsia 1G82.
(4) Prudenzio — Coli. VeL Poet.
(5) Cicero — De Natura Deorum; Lib. iii, De Legibus, il
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