Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      dava la pubblica e privata salute. Giova ripetere che gli Iddìi salutari di oltr Alpe, Esculapio, Igea, e la Egizia Iside, tanto derisa da Diodoro Siculo nelle di lei pretese facoltà mediche e sanatrici, non poterono togliere che ben poca influenza agli Dei indigeni, ai Lari: dirò anzi che i numi stranieri furono quasi tollerati. Infatti il famoso tempio di Esculapio nell'isola Tiberina, . non tolse alcun che al culto del vecchio Fauno, la più antica Divinità boschereccia del Lazio; e Silvano restò sempre il presidee la terribile Divinità custode delLe grandi selve, la conserva-
      \zione delle quali era sacra, e per l'igiene prescritta dalle leggi. E notisi come questa divinità, il cui merito non scemò pure all'epoca imperiale, era temuta in guisa da sembrare potenza misteriosa, onnipotente e punitrice dei sacrileghi trasgressori delle leggi boschive, come rilevasi dalle disposizioni abbastanza severe ed inflessibili dei codici romani di ogni epoca. Ed in tal guisa la legislazione dello Stato avendo per fine la salute del popolo, salus populi suprema lex esto, non mirava soltanto a conseguire intendimenti isolati, ma adattandosi fin nelle minime particolarità alle esigenze della sanità e del benessere pubblico, formava un insieme cosi saggio e praticamente utile da non trovarsene altro esempio presso le nazioni e legislatori dell'universo, compresa pure la dotta e fantastica Grecia.
      Abbiamo veduto come oltre Giove, Dio supremo, erano adorati dai Romani Minerva e Ercole sotto lo speciale attributo di Numi medici, Giunone come divinità presiedente ai parti, e finalmente l'Egeria tutelare di Kuma che può esser considerata Dea locale e la più antica di Roma, e degna perciò di speciale considerazione storich, dopo Giunone Lanuvina e Gabina, venerate in Italia fino da remotissimi tempi. Dirò poi che le genti Mettia, Procilia e Papia trasmisero nelle loro medaglie il culto di Giunone, preside dei parti, onorata del resto con templi, are e misteri religiosi nelle più cospicue e colte città Etnische. La Salute, di cui superiormente riferimmo le importantissime differenze, fu adorata sul più salubre dei sette colli. Essa trovasi rammentata in mille iscrizioni d'ogni epoca, con nome egualissimo in quasi tutte.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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