Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      secondo Livio W per un portento pauroso, e secondo Dionisio M * in occasione di grave pestilenza. Un Giunio Bubulco per voto fatto dedicò un tempio alla Salute come viene confermato da Livio (3) con le seguenti parole: « aedem salutis quam consui » voverat, censor locaverat, dictator dedicaverat ». Kel qual tempio secondo Plinio un Fabio Pittore Tanno ccccl di Roma avea eseguito pitture che si vedevano ancora ai tempi del grande naturalista, nell'occasione che il tempio venne restaurato con grandissimo sfarzo dall'imperatore Claudio.
      Evvi un denaro argenteo di questa famiglia, ove da un lato oltre la parola SALUS trovasi incisa una testa diademata della Salute, circondata da un monile; e dall'altro lato le parole D. SILAIs'US L. F. (Decius Silanus Lucii filius), la effigie della Vittoria con palma, e una biga veloce; il tutto,entro un torque con cui si accenna forse al figlio di Tito Manlio Torquato console nel dlxxxix adottato da Decio Giulio Silano.
      E sia degno di osservazione come ben sedici monete si ritro-vino della famiglia Giunia con l'emblema della Salute.
      Il famoso Bruto (4), primo console, edificò sul Celio un tempio alla Dea Carna, ovvero alla retta alimentazione nutritiva carnea. La detta Dea, come Ovidio cantava, era tenuta in grandissimo conto e come asserisce Macrobio W « quo modo puerorum viscera defendat a strygibus ». Valeva ciò a dire che la buona nutrizione di vitto carneo, salvava i bambini da tabe mesenterica, e formava, come anche oggidì, valevole rimedio.
      ACILIA.
      Ricca di tal genere di medaglie è la famiglia Acilia, nelle quali per esservi la scritta IIIVIR deve riconoscersi un conio creato
      (J) Livio — i, 56.
      (2) Dionisio — iv, 09.
      (3) Livio — Lib. x.
      (4) Alex Donatus — De Urbe Roma: Lib. iii, 12.
      (5) Macrobio — Satani.; Lib. ii.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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