Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      — Godette rapinano dal suo compilatore. Anzi Dionisio d'Alicarnasso dice chiaramente come in seguito, per volontà del popolo « censente populo » molte leggi dei Re tratte dai prischi costumi del popolo Romano fossero trasferite dai Decemviri nelle leggi delle XII Tavole 0).
      Kè dee ciò recar meraviglia ove si rifletta che indistintamente tutte le leggi romane miravano a conseguire il bene pubblico senza ledere la libertà individuale ed il diritto. Onde Cicerone f2> ne asortava eloquentemente l'osservanza « quoniam omnia comoda, « nostra jura, libertatem salutoni legibus denique obtinenius, a « legibus non recedamus. » affermando con tutta certezza esservi leggi che riguardavano la salute dei cittadini, la incolumità dei popoli ed il benessere della vita degli uomini W.
      Trascorso poco più d'un secolo (anni di Roma 245, 353) dalla espulsione dei Tarquinii, una legazione condotta da Spurio Po-stuinio Albino, Aulo Manlio e Servio Sulpicio Camerino fu, per sentenza del tribuno Tito Romilio, mandata in Grecia a studiare le leggi.
      I membri che la costituivano s'intrattennero tre anni fuori dellapatria, e al loro ritorno recarono quel famoso codice decemvirale
      delle Dodici Tavole, alla compilazione del quale vennero aiutatida queirEnnodoro Efesio cui i Romani, al dire di Plinio <4\ innalzarono un simulacro di gratitudine presso i rostri. Le leggi in esso
      contenute, sebbene di carattere totalmente romano, pure riflettevano il diritto naturale e le consuetudini dei primi popoli italiciIV. Fu tale il culto e la venerazione per le leggi delle XII Tavole che, secondo Cicerone non oravi fanciullo bennato che non le imparasse a memoria : nei primi tempi anzi furono con esse
      (1) Dionisio — L. n c x.
      (2) Cicero — Orazione prò Aulo Cluentio.
      (3) Cicero — De Legibus; n, 5.
      (4) plinio — xxxv, cap. 3.
      (5) Vico — Scienza Nuova; ì, 92. Ni e nuli r — St. Rom.
      (0) Cicero — De Legibus: Lib. il.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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