Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      vita connine; il furore invece è la privazione e totale cecità della mente.
      Dunque all'epoca eli Cicerone le teorie greche sulle malattie mentali, non aveano al certo superato il valore più giusto e pratico delle leggi Decemvirali di cui il grande Arginate confermava l'esattezza e i confini sopra l'interdizione dei diritti civili. Ciò prova come questo gran codice vigesse ancora intatto, non ostante le grandi innovazioni legali e filosofiche che a quei tempi i Greci doveano avere già introdotto in Roma.
      Hominem mortuum in Urbe ne sepelito neve urito. — Questa legge è testimoniata da Cicerone, e, secondo lui, inserita nelle XII Tavole per premunirsi dal fuoco e da un pericolo qualunque. Però non fu sempre osservata dai Romani, poiché nel Campo Esquilino, specialmente nelle prime epoche, si seppellivano cadaveri in pozze o fosse speciali dette puticoli. Ma ordinariamente da una porta nell'antica Roma soleano essere esportati cadaveri; e questa di cui parla Lampridio in Commodo, fu detta porta Li-bitina.
      La legge suddetta, antichissima fra tutte, fu emanata, secondo Festo, da Ninna. E sebbene l'uso del seppellire fosse più antico che quello di cremare i cadaveri, come dichiara Plinio t1) con le seguenti parole : « cremare apud Romanos non fuit veteris instituti, terra condenbantur. At postquam longinquis bellis obrutos « erui cognovere, tunc institutum. Et tamen multae familiae « priscos servavere ritus : sicut in Cornelia, nemo ante Syllam « Dictatorem traditur crematus. Idque voluisse veritum talionem, « eruto Caji Marij cadavere » tuttavia ambedue i sistemi furono di buon' ora seguiti dai Romani, ed ambedue regolati con speciali leggi, onde non nuocessero alla igiene pubblica.
      Erano gli Edili plebei specialmente incaricati della polizia medica di siffatte operazioni, come si deduce da una lapide rinvenuta in Roma negli ultimi scavi fatti all'Esquilino (2).
      (1) PlinioLib. vii, cap. 54.
      (2) Gori — Archivio storico arci teologico della città di Roma; Voi. i. Roma, 1870.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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