Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      introducessero differenze nella medicina tradizionale antica, ed insegnassero cose che si reputavano dannose. Yeggasi infatti in Tito Livio il decreto del Senato che prescriveva di bruciare tutti i libri che trattavano dei modi di produrre venefìcio.
      Non posso a meno di chiudere questo interessante argomento del Codice Sanitario Deceinvirale, senza accennare a quella provvidissima fra le leggi, con cui si multava di 25 monete di bronzo chiunque avesse ardito di recar guasto ad una sola arbore ritenuta utile alla salute pubblica o anche di proprietà altrui « qui « injuria ceciderit alienas arbores luito in singulis aeris xxv. » E questi alberi, che faranno tema di altro capitolo, salvarono per tanto tempo Roma e il suo territorio dalla desolante malaria.
      Antonio Angustino (l) accenna alla disparità dei matrimoni esclusi da un Senatus-consulto detto Calviziano, dal benefìcio delle eredità, legati e doti. « quod si maior quinquagenaria minori sexagenario nupserit; impar matrimonium appellatili", a S. Calvitiano iubetur non proficere ad capiendas haereditates et legatas clotes. >>
      Dai codici suddetti interpretati da Cicerone W e dai commenti dello stesso alla legge Papia e Giulia, si conosce cbe i mostri i quali « contra formam human i generis converso procreali tur » erano considerati fuori della legge. Oltre il parto decimestre ammesso dalle XII Tavole, fu secondo il solo Gellio <3), ammesso anche in taluni casi quel parto serotino di undici mesi coi relativi criteri di riconoscimento.
      iV. Che dirò poi delle leggi suntuarie o cibarie che regolavano la qualità, quantità, e confezione dei cibi; che dirò delle leggi economiche intese ad opporre argine all'invadente foga del lusso e della crapula nei tempi più corrotti?
      Aulo Gellio e Aurelio Macrobio ci hanno conservati su queste leggi, interessanti particolari che piacemi di esporre brevemente.
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      (1) Antonius Augustinus — De Senatus consultis.
      (2) Cicero'— De Dioinatione; Lib. i.
      4
      Ulpiano — De interprete Lib. iv.
      (3) Aul. Gellio — Libr. ni, cap. IG.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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