Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
condizioni, ossia in terreno poco umido, misto a sabbia od abbondevole di argilla, nella direzione di levante che inclini a settentrione. 11 colle Esquilino situato appunto in tale posizione di venti fu il più opportuno al rigoglioso sviluppo di questa magnifica pianta, e non a caso i Romani con siffatto vegetale provvidero all'igiene di quella località.
Il legname è bianco o rossiccio, duro, pesante, compatto. Come combustibile vale un poco meno della quercia. Utile all'industria, si fabbricano con esso ottimi strumenti rurali. Apprezzassimo ne è il carbone, non cosi il .legno per costruzione, come che soggetto a tarlarsi. I semi torrefatti di faggio furono un tempo adoperati come succedanei al caffè. Di questi semi sono ghiotti i frugivori: i suini ne ingrassano. Se ne ricava anche un olio speciale, grasso, che irrancidisce difficilmente, usato in taluni paesi per illuminazione e condimento. Oltre a ciò questo albero ha preziose ed eleganti varietà ornamentali. Plinio CO, parlando dol bosco Fagutale, designato anche da Varrone W sulla vetla Esquilina, accenna a un Giove Fagutale. « Sylvarum certe distinguebantur insignibus, a Fagutali Jovi etiam nunc, ubi Incus
« fageus fuit, porta Querquetulana, colle in quem vimina pete-
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« bantur, totque lucis, quibusdam et geminis ».
Quali vimini diedero il nome al colle Viminale che sta fra il Quirinale e l'fisquilino. Pianta arborea pregevole è il salice scilix viminea* sotto ogni riguardo economico, e per non essere privo di proprietà mediche. Alligna in terreno umido; dà ottimo carbone; ha specie numerose, utilissime per gli usi domestici. Talune di queste, provvste di corteccia amara, di sapore astringente, vantano virtù febbrifuga per un principio detto salicilici, scoperto nel 1829 da Lerouz e Buchner. Ottimo succedaneo alla china, la salicilici traesi pure da alcune specie di pioppi.
Non è meraviglia dunque che su questi colli che si denominavano dai faggi, dai salici, dalle quercie fosse pure adorato quel Dio Silvano con l'attributo di Salutare; come da un cippo intero
(1) Plinio — xvi, 10.
(2) Varrone — De line/. lai; Lib. iv.
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