Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      descrissero l'apparato di quelle pompe pietose dotte lettisterni in cui banchettavasi pubblicamente innanzi agli Dei maggiori. Sembra che gli storici successivi abbiano quasi tutti rilevato le particolarità di queste cerimonie da quanto ne scrissero ambedue gli annalisti.
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      I Romani stimavano che le leste chiamate lettisterni nella lingua del paese, fossero state ordinate dagli oracoli Sibillini. Perocché essendo scoppiata una pestilenza inviata dagli Dei, ed incurabile per arte umana, mandarono essi alla ricerca degli oracoli. Ordinarono quindi tre lettisterni, come gli oracoli imposero, uno ad Apollo e Latona, altro ad Ercole ed Artemide (Diana), il terzo a Emctc (Mercurio) e Posi-done (Nettuno).
      Queste malattie invasero molte volte Roma e sono riferite da Livio, Dionisio, Plutarco, Valerio Massimo, Lucrezio (l\ Ovidio <2>' M. Manilio (3>, Silio Italico (4>, Virgilio (5), che nelle Georgiche de-scrisse un'epizoozia del bestiame, e Diodoro Siculo che si distinse nella descrizione della pestilenza che infierì in Sicilia nel campo cartaginese, all'epoca della seconda guerra punica.
      Dal tempo di Romolo fino al 027 si contano in Roma ben venticinque pestilenze, delle quali abbiamo menzione dagli storici. La descrizione della maggior parte di esse è anzi così limpida e diffusa che talvolta raggiunge la perfezione di una vera relazione medica, perchè non mancano particolari sulle classi di persone di preferenza colpite, sulle cause prossime e remote, caratteri, sin-
      (1) Lucrezio — De rerum natura; Lib. vi, v. 1088 e seg.
      (2) Ovidio — Metamorph. ; Lib. vii, v, 525.
      (3) M. Manilio — Lib. i3 881.
      (4) Silio ItalicoLib. vii, 358.
      (5) Virgilio — Geòrgie. ; Lib. iii


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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