Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
ed emorragie irrefrenabili seguivano immancabilmente il primo stadio della malattia.
Quorum siquis, ut est, vitarat fimera lctbi Ulceribus tetris et nigra proiluvie alvi; Posterius tameu lume tabes, letlnimquc, mauebat.
Ovidio W nelle Metamorfosi narra di una terribile contagione che dai coloni si propagò negli abitanti della città.
Pervcnit ad miseros damilo graviore eolonos Pestis, et in magnae dominatur moenibus urbis.
Manilio PJ parlando di altra pestilenza ne descrive il medesimo decorso dalla campagna ai maggiori centri cittadini.
Qualis Erectlieos pestis, p'opulata eolonos Extulit antiquas per funera pacis Atlienas.
Del pari Silio Italico (3) attribuisce alla stessa origine una pestilenza che menò strage in Roma.
......quassantibus aegraArmentis capita......
Tralascio per brevità l'epizoozia stupendamente dipinta da Virgilio, e che sotto il rapporto etiologico apparisce consimile alle fin qui enumerate.
Livio t4) fa inoltre menzione di una pestilenza che infierì nell'anno 579 di Roma ed attaccò i volatili con siffatta violenza da farli cader morti per le vie e le campagne. In quella contingenza riuscendo insufficiente il servizio libitinario molte carogne rimanevano insepolte, e nullostante non vedeasi pur un uccello di rapina gettarsi su di esse e farne pasto.
(1) Ovidio — Metani ; vii, V. 552,
(2) Manilio — Astron. ; i, V. 882.
(3) vSilio Italico — Panie.; vii, V. 355.
(4) Livio — xli, 25.
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