Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
CAPO X.
Traccio di medicina all'epoca dei Re — Ordine dei Medici: Collegio di Esculapio ed Igia — Ninna anteriore a Pitagora — Servio Tullio manda legazioni nella Magna Grecia — Pitagora insegna medicina a Crotone — Ambasceria di Tarquinio II a Delfo — Medici in Roma — Quinto Ogulnio — 1 Me menimi di Plauto — Taberne mediche.
I. Dopo aver passato accuratamente ad esame il noto capitolo di Plinio, ove viene posta in chiaro l'epoca precisa dell'introduzione della medicina greca in Roma, è logica cosa l'investigare se prima di ([nell'epoca si avessero in Roma medici e medicine. Né piace acquetarmi alla semplice induzione che nelle disposizioni legislative d'un popolo guerriero, attivo e laborioso era impossibile non fossero compresi provvedimenti inspirati a grandi concetti igienici, ed impossibile puranco che in mezzo ad essomancassero uomini esclusivamente dediti alla cura dei malati in
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genere e dei feriti in specie, il cui contingente in tante e lunghe guerre doveva essere abbastanza grande. Arroge che le malattie pestilenziali, epidemiche e altre calamità che fin da principio colpirono i Romani, richiedevano pur esse i soccorsi dell'arte medica; chè in simili circostanze il provvedere a sì gran numero di malati doveva essere oltre ogni misura urgente.
Ma indipendentemente dalle osservazioni suesposte, proverò il
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mio assunto con la storia alla mano.
Roma fin dal suo primo sorgere ebbe a combattere le pestilenze, la prima delle quali, com'è accennato dagf istorici, apparve sotto il fondatore Romolo, poco dopo l'uccisione di Tazio,
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