Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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La detta Salvia Marcellina offre, secondo che appare, donativi al Collegio d'Esculapio e d'Igia, giusta talune leggi che vigevano nella istituzione. Il più bel presente fatto dalla splendida donatrice, sembra consistesse in un edificio spazioso e coperto, ove gli addetti al Collegio, POPVLVS COLLEGI, banchettavano e tenevano riunioni. Ivi pare certo emanassero leggi e decreti che riguardavano gli interessi dell'intero consesso; e le loro decisioni non avevano valore di legge se non in piena adunanza generale, CONVENTU PLENO.
III. Sovrano intelletto e mente perspicacissima ebbe Numa, vissuto, secondo Cicerone, molto tempo innanzi al famoso Pitagora, primo filosofo e fisico, a cui la storia attribuisce l'origine delle due scuole Italica ed Eleatica. In proposito piacemi riportare le parole dell'Àrpinate : « nam et referta quondam Italia Pythagoreorum ferunt tum cum erat in hac gente magna illa Graecia: ex quo « etiam quidam Numam Pompilium regem nostrum fuisse Pythagoreum ferunt qui annis per multis ante fuit quam ipse Pythagoras; quo etiam major vir habendus est cum Ulani sapiente iiam consiituendae cimtalis, duobus prope saeculis ante cognomi quam eam Graeci natam esse senserunt ». Sebbene a taluni non sembri doversi prestare piena fede a Cicerone come storico, pure è abbastanza provato che l'introdursi nell'Italia inferiore delle dottrine attribuite a Pitagora, ma forse da lui soltanto con nuova forma e metodo sviluppate, risale ad epoca più remota. Veggasi infatti che l'arte divinatoria di cui trattò Pitagora « quin etiam ipse augur esse vellet, presensionem rerum futurarum comprobaret » vi) era esercitata e coltivata innanzi di lui dagli antichi Etruschi dell'Italia centrale. Così il modesto Sabino, istruitissimo in ogni diritto divino ed umano, potè, anteriormente alle pitagoriche sètte, essere maestro in tutte quelle varie discipline onde la civiltà etrusco-sabina era salita a quella epoca in grande onoranza, ed applicarle praticamente alla costituzione civile, religiosa e sanitaria di Roma. Di lui parlando Plu-
(1 ) Cicero — Le Divinatione; Lib. 11.
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