Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      guendo Dionisio altri ritiene, infierì in Roma una pestilenza speciale che assalì di preferenza le donne pregnanti. Questa circostanza storica c'indurrebbe quasi ad ammettere la verità delle asserzioni del Petrarca potendo per avventura essere che Tar-quinio in quella calamità provvedesse con nuove leggi contro le esigenze e i cattivi portamenti dei medici. Di Servio Tullio M si racconta ancora che mandasse una legazione in quelle città d'Italia dette della Magna Grecia, erette a repubblica e dotate di savie norme legislative. I Locresi serbavano le leggi del loro Zaleuco, e i Turii quelle di Caronda. Fra le leggi dal primo emanate eravane una che, ad impedire l'ubbriachezza, dichiarava delitto capitale il bere vino senza licenza del medico. Di Caronda non è pervenuto a noi neppure alcun frammento di leggi: però spesso è lodato e stimato autorevole da Cicerone.
      Y. Ed eccoci ad un periodo molto interessante della storia medica antica, per l'influenza grandissima che deve avere esercitato sulla mediciua di Roma, ore dalla legazione di cui sopra tenemmo parola erano state fatte conoscere le arti e le leggi dei civili paesi della Magna Grecia.
      Qui intendo parlare della grande rivoluzione di Pitagora, nell'arte di guarire. Questo grande filosofo, nato, secondo molti, a Saino nell' anno 584 avanti Y èra cristiana, fu capo d'una sètta che specialmente in Crotone inizio il più grande rivolgimento nelle scienze e nelle arti, compresa in esse la medicina. Questa fino a quel tempo avvolta nei miti sacerdotali che la connettevano invariabilmente alla religione e alla politica, ritenuta come un secreto degli Dei e basata sopra poche empiriche cognizioni e sulle virtù dei semplici, cominciò ad essere scienza per le dotte innovazioni di Pitagora. Egli spazzando via i pregiudizi degli Esculapii, diè origine ad una speciale igiene e polizia medica, coi precetti del vivere. Fisiologo studioso, trattò della generazione e diè alcune teorie del sonno.
      Per suo consiglio gli ammalati non più si portavano nei templi,
      (1) Dionisio — ix. 82.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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