Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

Pagina (207/442)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      Nel Mercator 0):
      Sanum es ? Poi sanus si. sim, non te meclicum mihi expetam Ibo ad medicum atque ibi me toxico morti dabo.
      Nel Miles gloriosusM
      Meclicum istuc tibi mclius percontarier.
      Nel Poemtlus (3):
      Portasse meclicos non esse arbitrarier.
      Oltre Plauto, anche Publio Terenzio Afro nelY Ecyra parla dei medici. Pamfilo giovinetto domanda allo schiavo Parmenone.
      mPamfilo.
      Quid morbi est?
      Parmenone.
      NescioPamfilo.
      Quid ?
      Nemo ne medicum adduxit?
      Parmenone.
      Nescio. 1
      A taluno sembrerà soverchio lusso di erudizione avere riferiti tutti questi brani dei notissimi commediografi latini dell'epoca repubblicana. Sembra a me però aver fatta cosa molto utile addurre le testimonianze di Plauto e di Terenzio che vissero all'epoca gloriosa degli Scipioni. Eglino per avere non solo nominati i medici, ma introdottili anche per interlocutori nelle loro
      (1) Mercator; Atto li, scena iv, vers. 21.
      (2) Miles gloriosus; Atto n, scena ni, vers. 21.
      (3) Poenulus; Atto v, scena ii, vers. 44.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

Pagina (207/442)






Mercator Ibo Miles Poemtlus Plauto Publio Terenzio Afro Y Ecyra Parmenone Plauto Terenzio Scipioni Mercator Atto Miles Atto Poenulus Atto