Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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Menemmo.
Perche 11011 mi domandi anche se io mangio pane rosso, o violetto o giallo, o se mangio uccelli colle squamine e pesci colle penne ?
Vecchio.
Senti che capo di stravaganze. Presto, un beverone prima che gli pigli a buono il farnetico.
Medico.
Ancora un momento; vo' fargli alcune altre domande.
Vecchio.
Tu lo ammazzi colle chiacchiere.
Medico.
Dimmi : gli occhi qualche volta ti diventano duri ?
Menemmo.
Che forse m'hai preso, tocco d'asino, per una cavalletta?
Medico.
Dimmi ancora, le budella te le senti rugliar mai?
Menemmo.
Quando ho mangiato, no; quando ho fame, sì.
Medico.
Questa risposta, per verità, non è da pazzo! Dormi tutta la notte sino a giorno ? E prendi facilmente sonno ?
Menemmo. Dormo se ho pagato i miei debiti.
Medico.
Menemmo.
Che Giove e tutti gli Dei ti disperdano con cotesto interrogazioni.
Medico.
Già incomincia a dar la volta al cervello. (Al Vecchio.) Ora ce ifè anche per te.
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Giove Al Vecchio
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