Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

Pagina (221/442)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      — 219 —
      di sè un certo numero di assistenti e di infermieri, che a lui prestavano, a seconda del Insogno, l'opera loro.
      Tali sono i fatti e le cognizioni storiche abbastanza convincenti che appalesano le condizioni della medicina di Roma nell'evo repubblicano. Plauto ritrasse felicemente i costumi di quella epoca; e la serietà romana non dispregiando i frizzi, il brio e gli inaspettati colpi di scena di quelle commedie si deliziava nel genio del lubrico poeta che così piacevolmente dipingeva le usanze de'suoi tempi.
      Se alle prove che ci forniscono le commedie di Plauto e di Terenzio aggiungiamo le deduzioni che derivano dai fatti storici enumerati di sopra, non è possibile ammetter dubbio sulla esistenza dei medici in Roma. Fu vivente Plauto che ebbe luogo la famosa venuta del greco Arcagato: ed il suo stabilirsi nel compito Acilio non fu che Veffetto della consuetudine da tempo immemorabile vigente in Roma presso i medici. Questi essendo luoghi frequentatissimi, davano agio al medico di accrescere la propria clientela e di acquistare rinomanza. In essi il medico stabiliva il suo domicilio e talvolta dava ricetto a malati di qualsiasi condizione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

Pagina (221/442)






Insogno Roma Plauto Terenzio Roma Plauto Arcagato Acilio Veffetto Roma Plauto