Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      Altri Ippiatri citati da Assirto hanno un nome di casata romana e sono: Turannio Varrone, Valerio Frontone, Vero Marcello, Sesto Numerino, Quinto Lollio Marcellino, Rufo Ottavio, Gallo, Tiberio Claudio e un Postumio dell'ordine dei cavalieri ; Eques. Laonde è chiaro che la medicina ippiatrica avea i suoi rappresentanti negli eserciti romani, e non dovea essere in quel dispregio in cui cadde col tempo, se fra gli esercenti la medesima figurava un Postumio cavaliere « Posthumius eques ».
      Tutti hanno ammirato la generosa azione di Fabrizio, che ambasciatore del Popolo romano presso il Re Pirro, svelò a questo terribile nemico la perfìdia di un suo medico che vilmente si era offerto di avvelenarlo, mettendone a prezzo la vita. Non è però egualmente noto ciò che avvenne nella stessa epoca al tribuno militare Decio lubellio, mandato nell'anno di Roma 471 con 4000 uomini a difendere la colonia greca di Reggio contro il medesimo Pirro e i Cartaginesi. Egli, avaro e crudele, fece man bassa sulla vita e gli averi dei principali e ricchi cittadini; spartì il bottino coi suoi soldati, ma così ingiustamente da inimicarseli tutti, avendo serbato per sè la maggiore e miglior parte della preda. Per isfuggire al loro furore si ridusse quindi in Messene, ove un medico di Reggio, probabilmente della scuola di Crotone, volendo vendicare su quel mostro i danni inflitti alla sua città natale, gli applicò sugli occhi un cataplasma di cantaridi, da renderlo completamente cieco, mentre lo curava eli una violenta oftalmia.
      VI. Ma è tempo di fermarci alcun poco su Marco Porcio Catone censore, che fu certamente la più austera e grande figura romana, sorta in un'epoca in cui l'antica virtù dava indubbi segni di decadimento. Quest'uomo fu statista, guerriero, istèrico, agricoltore, oratore, giureconsulto e medico, come si diè a conoscere nel suo trattato : « De re rustica ». Lasciò anzi la più schietta sembianza della medicina del suo tempo, la quale, se sotto qualche rapporto può considerarsi empirica, deve riconoscersi razionale relativamente alla semplicità dei rimedii e alla saviezza dei precetti igienici.
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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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